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WORKSHOP 

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POESIA IN TEMPO DI GUERRA

Percorso-azione per attori, attrici, poeti, poete
a cura di MARICA ROBERTO

DURATA    24 - 28 novembre 2025  |  dalle 10:00 alle 16:00

COSTO  € 180 

INFO  chroma.mandrione@gmail.com

Poesia in tempo
di guerra

Percorso-azione per attori, attrici,
poeti, poete a cura di 
MARICA ROBERTO

  24 - 28 Novembre 2025  

WORKSHOP 

Cosa fa, cosa deve fare un(a) artista in tempi così dolorosi e difficili come i nostri? La poesia, in particolare, dai più ritenuta forma eterea, poco legata al reale, può avere un ruolo? E quale?

Voglio legare l’azione “politica”, il prendere posizione, l’esprimere la propria opinione, e così costituire voce attiva, ai versi, restituendo almeno in parte alla poesia quel valore civile che aveva anticamente.

Il percorso prenderà in considerazione poeti che hanno scritto delle guerre, della condizione dell’essere umano in tempo di guerra: chi è stato coinvolto direttamente sul campo di battaglia, come, su tutti, Ungaretti ma non solo; chi ne è dentro come appartenenza di popolo - e oggi abbiamo purtroppo esempi di poeti della offesa Gaza; chi comunque cerca di farne strumento di comprensione e immedesimazione, per quanto possibile.

 

Avremo con noi in collegamento - compatibilmente con la situazione palestinese - lo scrittore di Gaza Hossam Al-Madhoun, col quale cercheremo di condividere e comunicare le parole più vere ed essenziali per rappresentare i nostri tempi. Il lavoro prevede una parte di studio e una di creazione comune tra chi predilige la scrittura e chi la parola detta.

DIRE FARE INCARNARE
 

  • Devi diventare la carne della poesia che interpreti, devi entrarci tanto da essere come il poeta o la poeta dei versi che dirai. Hai mai notato la trasfigurazione che incanta di poetesse che dicono le loro opere, come Mariangela Gualtieri o Patrizia Valduga? Faremo un percorso che entri in ogni aspetto della poesia, da quello tecnico/formale all'indagine sul senso, alle possibilità del comunicarla
     

  • Cercheremo di dire anche la nostra, sperimentando la possibilità di creare versi: non bisogna essere “… poeti laureati (che) si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati …” (Montale), per costruire con dedizione e convinzione qualcosa che possa essere detto, e detto in poesia, e comunicato agli altri.

 

Alla fine di questo breve percorso affronteremo le strade e le piazze e parleremo alle persone con ciò che abbiamo costruito. Spero anche di lasciare un gruppo che possa continuare la ricerca, il lavoro, l’impegno civile con lo strumento della poesia.

Oggi la Poesia può diventare un atto rivoluzionario se la portiamo nel mondo e nelle azioni.

Marica Roberto

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Marica Roberto si è formata come attrice con Giorgio Strehler e ha lavorato al Piccolo Teatro di Milano per otto anni. Ha fondato la compagnia multidisciplinare Attori&Musici per la quale scrive, dirige e interpreta gli spettacoli, prediligendo contenuti di carattere civile. Il suo testo "La Fata Morgana, fantasia su un mito", sulle donne vittime delle mafie, è vincitore del Premio Anima Mundi di drammaturgia al femminile 2019 ed è stato finalista al Premio Tragos. Il suo più recente spettacolo, "Ogni stupida cosa", sulle guerre e in particolare sulla situazione palestinese, nell'anno corrente ha vinto il bando della Sapienza La dignità inquieta ed è stato finalista al Palio Poetico Teatrale Ermo Colle di Parma. Marica ha scritto e pubblicato anche racconti e poesie, con Wom Edizioni e Squilibri Editore fra gli altri. Per Montag Editore esce con la silloge poetica "Il tempo non [r]esiste", vincitrice del premio indetto dalla stessa casa editrice nel 2022. 

Ne costruisce un recital drammaturgico-poetico invitato a Primavera dei Teatri nel 2023 e replicato in diverse città italiane fino allo scorso settembre a Roma, al Chiosco letterario della Sapienza. Insegna  recitazione e teatro in versi da più di vent'anni, è specializzata in percorsi di teatro sociale, e il suo cortometraggio "Poièsis_Sereno", frutto di un laboratorio poetico teatrale con donne vittime di violenza, ha vinto il Concorso Videoinversi del 2020, presentato nell’ambito delle iniziative collaterali del Festival di Venezia.

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Hossam al-Madhoun è un attivista di Gaza, sfollato con la forza a Rafah e poi in Egitto, nonché un attore, regista e formatore. È inoltre specializzato in teatroterapia, management della produzione teatrale e traduzione di opere teatrali dall’inglese all’arabo. Da 25 anni lavora anche nel settore umanitario e attualmente è responsabile della protezione dei bambini presso il Centro di sviluppo MAAN, dirigendo un team di oltre 80 consulenti e assistenti sociali che forniscono sostegno psicosociale e primo soccorso psicologico ai bambini e alle famiglie sfollate dalle loro case ai rifugi di Rafah, Khan Younis e della zona centrale della Striscia di Gaza. Durante gli assalti militari a Gaza da parte dell’esercito israeliano nel 2008, 2012, 2014, 2021, 2022, 2023 e 2024, Hossam ha annotato le proprie osservazioni e riflessioni, esprimendo il dolore della popolazione civile. A partire dal 7 ottobre fino ad oggi, ha condotto un’opera di scrittura, riflessione e divulgazione attraverso un diario quasi quotidiano condiviso con amici e attivisti per i diritti umani in diverse nazioni europee, australiane e americane.

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